Saturday, June 2, 2012

Quattro chiacchiere con Yadegar Asisi (ideatore del Panometro)



 
Come è nata l’idea di realizzare il Panometro?
L’idea di realizzare un “Medium Panorama”* è frutto di un lungo cammino iniziato sin da quando ero bambino.
Il disegno e la rappresentazione della profondità su foglio bidimensionale mi hanno sempre interessato.
All’inizio degli anni ’90 ho scoperto poi le foto panoramiche giganti, che sono praticamente il vertice della rappresentazione prospettica. Il termine Panometro è di mia invenzione, nato dalla fusione tra “Medium Panorama” e Gasometro (dove ha luogo l’esposizione).  

Come sceglie il tema del “Panorama”?
In testa ho molti temi e domande che mi affascinano, mi lascio guidare da loro. Come lei sicuramente sa, sono anche architetto ed amo osservare le città ed i paesaggi urbani dall’alto. Mi affascina l’Antico e, dopo ROM 312 e PERGAMON nell’anno 129 (link entrambi in inglese), voglio dedicarmi ancora ad altre metropoli antiche. Anche le città barocche europee rappresentano però un tema che, con Dresda (DRESDEN 1756 - link in inglese), per me, vede solamente il suo inizio e che porta ad ulteriori realizzazioni anche solo attraverso i luoghi nei quali Canaletto ha lavorato.

Sono attratto anche da aree naturali come l’Amazonia (AMAZONIEN - link in inglese), che a partire da giugno è di nuovo visitabile a Lipsia, o le vette dell’Himalaya, che nei primi anni 2000 mi hanno spinto sia verso la mia prima immagine gigante circolare che verso l’idea del Panometro all’interno del gasometro di Lipsia. Mi pongo molte domande sulle caratteristiche umane fondamentali ed il mio “Panorama” sul muro di Berlino, già in programma, si occuperà anche di come una frontiera crudele diventi parte della nostra vita quotidiana. In un certo senso ogni “Panorama” riflette la domanda: Come vogliamo vivere l’uno con l’altro? 

Dove raccoglie tutte le informazioni necessarie per la realizzazione del “Panorama”?
Certamente foto e viaggi di ricerca in loco sono molto importanti per fornire un’immagine concreta alle mie idee. Sono stato spesso a Roma ed a Pergamo, quattro volte nella foresta amazzonica e nel 2002 sono anche salito sull’Everest. Per ogni progetto cerco poi esperti, con i quali avviene il dialogo più intenso. Essi mi procurano fonti importanti per i dettagli di molte immagini. Così è stata, per esempio, la realizzazione di PERGAMON, un dialogo esemplare tra me, in qualità di artista, e gli archeologi del Antikensammlungder Staatlichen Museen (link in inglese) di Berlino (Collezione Antica, Musei Nazionali), una formula di collaborazione che ha luogo raramente. Lavoro in modo molto interdisciplinare ed apprendo, con ogni progetto, una quantità incredibile di informazioni. 


Quanto tempo durano i lavori (dalla prima idea fino alla completa realizzazione)?
Il progetto di ogni “Panorama” porta con sé sfide, decisioni e percorsi di lavoro propri. Per tanto mi risulta difficile assegnargli uno spazio temporale definito. Comunque, per esperienza, posso affermare che, dalla prima idea concreta all’apertura dell’esposizione, occorrono dai tre ai cinque anni. 

Cosa prova a conclusione del lavoro, ad essere il primo ad ammirare il “Panorama”?

Vedo l’immagine per la prima volta nella sua forma corretta, quando è completamente stesa ed appesa nel panometro. Questo è un momento commovente ed emozionante, in quanto solo allora mi rendo conto se “funziona”. Naturalmente scopro anche alcuni piccoli errori, che spesso però, sono il solo a notare.

Cosa avviene del “Panorama” una volta che l’esposizione giunge a termine?
Se penso che l’immagine del “Panorama” debba essere rielaborata, prima di essere nuovamente esposta, allora preferisco distruggerla. Così è accaduto alla mia prima versione dell’EVEREST (link in inglese) esposta a partire dal 2003, o anche al mio “Panorama”-ROM 312 del 2006. L’attuale versione di ROM 312 è enormemente cambiata; per esempio nel 2011 ho completamente ristrutturato la parte anteriore, così come anche il cielo, in modo tale che l’immagine evidenziasse meglio l’importanza degli eventi. 

Ha già in mente nuovi progetti per Panometri?
Certo, insieme al mio team sto lavorando a nuovi “Panorami”, come per esempio LEIPZIG 1813 – In den Wirren der Völgenschlacht (Nella confusione della battaglia dei popoli), che a partire da luglio 2013 esporremo a Lipsia o la rielaborazione di DRESDEN. Ho tantissime idee e non so se vivrò tanto a lungo per realizzarle tutte. 

Il “Panorama” rappresenta la sua completa realizzazione professionale?
Sono molto felice di aver trovato il “Medium-Panorama”. Esso rispecchia molto sia me che le mie vedute artistiche. Però mi interessano anche altri campi… 

Idee, critiche, suggerimenti dei visitatori sono importanti per lei. È possibile affermare che il “Panorama” è un lavoro sempre in corso e che i visitatori svolgono un ruolo importante?
Certamente, i feedback dei visitatori sono importanti. Per la rielaborazione del mio “Panorama” su Dresden barocca abbiamo chiesto agli abitanti di Dresda di contattarci per darci aggiunte o suggerimenti. La mia intenzione artistica comunque ha sempre l’ultima parola.


 Perché si dovrebbero visitare i Suoi Panometri?
Ci sono certamente molti motivi, dipendenti dall’interesse per il tema. Ma è soprattutto l’eccezionale esperienza visiva nel “Panorama” che affascina tanta gente. Questo modo rallentato e molto emozionante di scoprire il mondo si adatta benissimo ai nostri giorni.
Ripeto sempre “Nel “Panorama” ogni singolo spettatore è regista”. Ognuno decide liberamente con quale ritmo ed intensità vuole concentrarsi sui molti dettagli e collegamenti presenti nell’enorme immagine circolare, ed immergersi in questo luogo d’arte. 

I Suoi Panometri sono tutti in Germania. Ha in progetto la realizzazione di esposizioni anche all’estero?
Si, da poco ho fondato Asisi Panorama International. Mano sul cuore: ROM 312 non dovrebbe essere esposta anche a Roma?

* (un “Panorama” come mezzo di comunicazione)



Friday, May 11, 2012

Il Panometro: Roma 312 d.c.

Presso il Panometro di Dresda (info in inglese), fino al 02/09/2012, è possibile visitare Roma al tempo dell'imperatore Costantino. Ai visitatori è offerto un viaggio a ritroso nel tempo nella Roma dell'anno 312 (info in inglese), una città molto diversa da quella che conosciamo oggi.

http://media-cdn.tripadvisor.com/media/photo-s/02/3a/a3/b1/asisi-rom312-panorama.jpg

Alla base di questo capolavoro, nato dal connubio tra arte e tecnologia, si intravede chiaramente l'accurato lavoro di ricerca effettuato dall'artista Asisi Yadegar (info in inglese), grande promotore della cultura visiva.
Senza rendersene conto ci si ritrova completamente immersi nel panorama ricreato dall'artista. I palazzi imperiali, le case dei comuni romani, le strade, le piante ed i fiori si animano così come gli uomini, le donne ed i bambini del tempo. La vita nell'anno 312 scorre davanti agli occhi dello spettatore. Ogni singolo dettaglio si offre all'occhio dei curiosi.

Un panorama a 360° per ammirare Roma in tutta la sua bellezza alla luce del mattino, del meriggio e della sera, il tutto accompagnato dalla musica di Eric Babak.

http://www.dresden01.de/wp-content/uploads/2011/12/4_EroeffnungRom_Vogelperspektive.jpg

Questo immenso capolavoro può essere ammirato in tutta la sua maestà grazie ad una piattaforma di metallo su 4 livelli, collocata al centro del panometro.

Un viaggio a ritroso nel tempo, ma anche un viaggio al di fuori del tempo, questo si vive nel Panometro - Roma 312. 
La visita regala una miriade di senzazioni diverse. La grandezza del passato incontra il gusto senza tempo dell'arte e ritorna a nuova vita grazie all'impiego delle tecnologie moderne.






Saturday, May 5, 2012

Maya: Dresden Codex

Pochissimi sanno che nella Biblioteca SLUB (info in inglese) a Dresda (Germania) è custodito uno dei famosi Codici Maya
Dei tre codici esistenti, Codice di Madrid, Codice di Parigi e Codice di Dresda, quest'ultimo è il meglio conservato ed il più ricco di dettagli.
Il Codice di Dresda è ritenuto inoltre antecedente la conquista spagnola e, per tanto, di grandissima importanza.   
E' composto da 39 pagine scritte fronte-retro (per un totale di 78 pagine). Ogni pagina è suddivisa in pannelli. Su di essi sono visibili figure mezzo uomo, mezzo animale impegante in diversi momenti della vita quotidiana. Le figure indossano gioielli ed ornamenti e hanno in mano attrezzi da lavoro. Alcuni pannelli sono colorati.
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Dresden_Codex_p09.jpg
Attorno alle figure si sviluppa la scrittura geroglifica Maya. Una miriade di piccoli disegni  relativi ai rituali (almanacchi) e all'astrologia, in particolare al ciclo di Venere (presente in toto sul Codice di Dresda). Venere, il pianeta che più di ogni altro è stato studiato dai Maya e ne ha condizionato le decisioni. I Maya ritenevano infatti i cicli di Venere strettamente legati alla guerra.

Anche Giove, Marte, Saturno e la luna occupavano un posto di rilievo negli studi Maya i quali, avevano elaborato un calendario delle fasi lunari estremamente accurato. Il livello di conoscenza era così impressionante da permettere loro di prevedere le eclissi lunari. 

Un calendario delle eclissi lunari e informazioni dettagliate sul pianeta Marte sono visibili nel Codice di Dresda. 

I Maya tracciavano i movimenti di Marte attraverso lo zodiaco e studiavano il rapporto esistente tra i suoi movimenti e il susseguirsi delle stagioni sulla terra. Ciò li portò a delineare una chiara mappa del cielo ad occhio nudo.

E' impressionante vedere come il passato è più presente di quando si possa immaginare. Molto del sapere  Maya è ancora valido. Diversi studi su pianeti ed astri sono basati, ancora oggi, su conoscenze raggiunte da una grande civiltà scomparsa molti secoli fa.  

Thursday, April 26, 2012

Buon Compleanno Madonna Sistina!


La Madonna Sistina, dipinto ad olio su tela di Raffaello Sanzio, compie quest'anno 500 anni. Datato 1512/13 fu realizzato per il convento di San Sisto a Piacenza.

Venne in seguito acquistato dal principe elettore di Sassonia e re di Polonia Augusto III dietro il pagamento di 25.000 scudi romani, cifra notevole per l'epoca,  e portato a Dresda.

Scampato al bombarbamento nel febbraio del 1945 fu spostato in Unione Sovietica per ritornare 10 anni dopo nella pinacoteca di Dresda (SKD).

I festeggiamenti per questa opera di notevole bellezza ed importanza sono iniziati nel settembre 2011 grazie ad una mostra eccezionale che ha visto la Madonna Sistina affiancata alla Madonna di Foligno, prestata per la prima volta in assoluto dai Musei Vaticani.

Essi continueranno a partire dal 26 maggio e si concluderanno il 26 agosto.

In questo periodo, nella pinacoteca di Dresda, saranno esposte:
  • Madonna Aldobrandini o Garvagh proveniente dal National Gallery di Londra
  • “Maria in der Mandorla mit Aposteln und dem knienden Papst Sixtus IV"‏ dal Museo Albertina di Vienna
  • Madonna di Filippino Lippi dal Museo Szépmüvészeti di Budapest
  • Frammento di un Angelo dalla Pinacoteca Vaticana

La mostra divisa in quattro sezioni, illustrerà il percorso del quadro, dalla nascita  fino al suo trasferimento a Dresda ad opera di Augusto III e metterà in rilievo l'influenza che esso ha esercitato nei secoli in ambito letterario, artistico e musicale.

Nell'ambito della mostra, sarà anche possibile ammirare il quadro sotto una nuova luce. La Madonna Sistina è stata infatti oggetto di un dettagliato lavoro fotografico svolto dal fotografo di Monaco di Baviera Katharina Gaenssler.  

Numerosi sono gli eventi organizzati dalla città di Dresda per quest'occasione:
  • Conferenze ed incontri di approfondimento (link - in tedesco)
  • Visite guidate alla mostra (anche per visitatori con problemi all'udito ed alla vista)
  • Emissione congiunta con la città del Vaticano di un francobollo commemorativo
  • Concerto per coro ed orchestra, il 26 Agosto, nel Staatsschauspiel Dresden (link) ad opera di Electra KLASSIC (link).

Rivolgo un sentito ringraziamento per la collaborazione e la disponibilità offerta ai signori:
Pamela Rohde (ufficio Stampa SKD), Karina Peschel (progetto didattico museale SKD), 
Bettina Bunge e Marco Bluethgen (Dresden Marketing GmbH), 
Alexandra Moskalenko (ufficio stampa internazionale - The National Gallery), 
Ralf Lippold (Innovation Strategist).